I pezzi grossi erano Karadzic e Mladic. Ora resta da trovare Goran Hadzic. L’ex presidente della Repubblica serba di Krajina, autoproclamata in due zone della Croazia dal 1991 al 1995, è accusato dal Tribunale de L’Aja di crimini di guerra e contro l’umanità. “Sono sicuro che presto sarà arrestato”, ha detto qualche giorno fa Rasim Ljajic, ufficiale di collegamento del governo di Belgrado con i giudici olandesi. Un entusiasmo subito spento da Bruno Vekaric, portavoce del Tribunale serbo sui crimini di guerra: “Non ho informazioni sull’arresto di Hadzic. Al contrario, ho informazioni sul fatto che non è stato catturato”.
Hadzic, 53 anni a settembre, avrebbe partecipato da protagonista alla strage di Vukovar del 20 novembre 1991, quando i serbi uccisero 261 persone con un colpo alla nuca e le seppellirono in una discarica. Il massacro arrivò alla fine di un assedio iniziato quasi tre mesi prima, il 24 agosto. Terminata la guerra, Hadzic si stabilì a Novi Sad, in Serbia, dove è rimasto fino al 2004, quando il Tribunale internazionale ha spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti. Da allora è cominciata la latitanza, durante la quale Belgrado ha alzato la taglia su di lui da 300mila euro a un milione.
“Finora, tutte le forze erano concentrate sulle ricerche di Mladic e Karadzic”, ha spiegato Ljajic. “Sono sicuro che questo sia un caso molto più semplice, e che presto anche Hadzic sarà consegnato al Tribunale de L’Aja”. Immediata la risposta di Vekaric: “Ho verificato io stesso, e mi hanno detto che non è stato arrestato”. Secco il commento del capo della polizia Milorad Veljovic: “Se ci saranno novità al riguardo, si sapranno”. Un paio di settimane fa a parlare di Hadzic era stato il presidente Boris Tadic, in visita a Sarajevo: “La Serbia adempierà i propri obblighi con il Tribunale de L’Aja, arrestando il latitante che ancora manca”.
Nessuno può sapere quanto ci vorrà a trovare Hadzic. Di sicuro, l’Unione europea tiene alla sua cattura molto meno di quanto teneva a quella di Karadzic e Mladic. Arrestarlo vorrebbe dire accelerare il cammino di Belgrado verso Bruxelles, ma la strada è comunque in discesa: l’ingresso nella Ue dovrebbe essere raggiunto in ogni caso, anche se Hadzic non venisse consegnato al tribunale olandese. Lo scoglio più grosso, ora, si chiama Kosovo. Ma anche i rapporti con la provincia ribelle stanno iniziando a normalizzarsi. E allora, se – come è certo – il 28° Stato dell’Unione sarà la Croazia, il 29° potrebbe essere la Serbia.
Fonti: TMNews, Bluewin, Ansa, Edizioni Oggi, Euronews, articolotre.com
[…] da Balcanews […]