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Archive for settembre 2011

L'ex numero uno dell'esercito jugoslavo Momcilo Perisic al tribunale de L'Aja (theaustralian.com.au)

“Non credo che la caduta di Srebrenica rappresenti un fallimento delle Nazioni Unite. Bisogna vedere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Continuiamo a offrire assistenza ai rifugiati. E siamo riusciti a contenere il conflitto entro i limiti dell’ex Jugoslavia”.

(Boutros-Ghali, segretario ONU dal 1992 al 1996)

Le dichiarazioni rilasciate da Boutros-Ghali negli anni ’90 alimentano un sospetto circolato già pochi giorni dopo il massacro di Srebrenica: quello che lo stesso segretario ONU e il generale delle forze internazionali Bernard Janvier avessero accordato ai serbi il permesso di compiere l’eccidio. Dall’altra parte del tavolo ci sarebbero stati due uomini di spicco del regime di Milosevic: Ratko Mladic, capo di Stato maggiore dell’esercito della Repubblica serba di Bosnia, e Momcilo Perisic, capo di Stato maggiore dell’esercito jugoslavo. Entrambi oggi sono in Olanda, al Tribunale penale internazionale de L’Aja. Che ha appena condannato Perisic a 27 anni di carcere.

Il ministro della Difesa serbo Sutanovac piange le vittime dei bombardamenti NATO (english.peopledaily.com)

A carico dell’ex numero uno delle forze armate jugoslave c’erano tredici capi d’imputazione, dall’omicidio ai crimini di guerra. La Corte lo ha ritenuto colpevole di tutti, tranne uno: per l’appunto, il massacro di Srebrenica. Per questo motivo l’Associazione delle Madri di Srebrenica (dove nel luglio 1995 persero la vita 8mila musulmani) parla di sentenza che “uccide nuovamente le vittime”. Esprime “grande rammarico” per la condanna, invece, il ministro della Difesa serbo Dragan Sutanovac, che invita a non insistere sulle ferite del passato e a guardare al futuro. In effetti, sembra pensare Sutanovac, sono già passati 16 anni: ma perché i familiari di Srebrenica non la smettono di protestare?

Perisic divenne capo di Stato maggiore nell’agosto del 1993. Già allora, ricorda lo storico Joze Pirjevec, era “famoso per la brutalità con cui, nella primavera dell’anno prima, aveva condotto l’aggressione contro Zara e Mostar”. La sua nomina confermò che quello ostentato da Milosevic era un pacifismo di facciata, dietro cui si nascondeva il sogno (sarebbe meglio dire incubo) della Grande Serbia. Ora alla sbarra resta Mladic, accusato di atrocità ancora più grandi di quelle commesse da Perisic. La durezza della condanna inflitta a quest’ultimo fa ben sperare. E magari ammorbidirà l’atteggiamento di Mladic, spavaldo ai limiti dell’arroganza da quanto è stato portato in tribunale.

Fonti: ASCA, Reuters, euronws, Corriere del Ticino

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La miss serba compirà 22 anni il 12 settembre: il giorno della finale di Miss Universo (vanityfair.it)

“C’era una volta un Paese” è la frase che apre Underground, il film-capolavoro di Emir Kusturica che racconta la fine della Jugoslavia. “C’era una volta un concorso di bellezza”, potremmo dire oggi, per introdurre una vicenda che oscilla tra il buffo e l’inquietante. Quella di due ragazze che si incontrano, si fanno fotografare insieme, pubblicano lo scatto su Facebook. E provocano un nuovo scontro tra Belgrado e Pristina.

Anja Saranovic è Miss Serbia. Aferdita Dreshaj è Miss Kosovo. In questo momento sono in Brasile, dove si terrà Miss Universo 2011. La loro foto (con tanto di fascia “ufficiale” addosso) è comparsa sul profilo Facebook di Aferdita. E ha scatenato un putiferio, su internet e non solo. Alcuni giornali di Belgrado hanno parlato di “tradimento” da parte di Miss Serbia. A Miss Kosovo i connazionali hanno ricordato “il sangue versato da migliaia di nostri padri, fratelli e figli per la causa del Paese in tutti questi anni”. E via rinfacciando.

Nel 1926 il Kosovo non esisteva. Miss Kosovo neppure. E Ida Kravanja vinceva Miss Jugoslavia (primorske.si)

Un caos tale che Anja si è sentita in dovere di precisare: “Io appoggio le politiche del mio Paese. Quella foto non significa riconoscere lo Stato del Kosovo. Il Kosovo è Serbia, è la Gerusalemme serba”. Aferdita, per ora, tace. E non ha nemmeno tolto l’immagine da Facebook.

La prima edizione di Miss Jugoslavia si tenne nel 1926. Sospesa tra il ’36 e il ’65, la manifestazione è sparita insieme alla Repubblica Federale. Nel 1996 è nata Miss Serbia e Montenegro; dieci anni dopo è arrivata la secessione di Podgorica, ed è cominciata Miss Serbia. Miss Kosovo è partita nel 1994, ma solo dal 2008 – anno dell’autoproclamata indipendenza – partecipa a Miss Universo. Nel 2009 Marigona Dragusha, modella kosovara, si è classificata seconda. Nemmeno un podio, invece, per Miss Serbia. Ma in questa storia, più che l’invidia, pesa il nazionalismo che non si ferma mai. Neanche di fronte alla bellezza.

Fonti: corriere.it, barimia.info

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