
Violeta Bulc, candidata slovena a far parte della commissione europea (foto Jan Sandred, http://bit.ly/1jpMrk5)
L’entrata in funzione della nuova commissione europea potrebbe slittare per colpa della Slovenia. L’ex capo del governo Alenka Bratusek, candidata alla vicepresidenza a Bruxelles, è stata bocciata dal parlamento comunitario. Il Sole 24 Ore scrive che durante l’audizione di fronte ai politici eletti è apparsa impreparata. Ora Lubiana propone Violeta Bulc, vice di Miro Cerar, alla guida dell’esecutivo nazionale da poche settimane. Il neo-presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, potrebbe incontrarla nei prossimi giorni.
L’obiettivo sarebbe non rimandare l’inaugurazione del governo di Bruxelles, prevista il 1° novembre. I capigruppo di socialisti e popolari all’europarlamento chiedevano che Bratusek fosse sostituita da Tanja Fajon, già deputata comunitaria. Le autorità slovene hanno deciso di puntare su un altro nome. Attualmente il voto di fiducia per l’esecutivo Juncker è fissato il 22 ottobre. L’audizione di Bulc potrebbe svolgersi il 20. Nelle sue mani finirebbe la delega all’energia, finora detenuta dal tedesco Oettinger.
Bulc ha 50 anni e una storia da imprenditrice. Bratusek ne ha 44, e ha guidato il governo di Lubiana per un anno e mezzo. Per sei era stata a capo di un dipartimento del ministero delle finanze. Insomma, sembra conoscere la politica meglio della sua sostituta. Ora però il tempo stringe: un’altra bocciatura farebbe montare il caso, e va detto che dalle elezioni europee sono passati quattro mesi. Impiegarne di più per far insediare la nuova commissione potrebbe creare diverse polemiche.