I vertici politici di Belgrado tengono il punto sul Kosovo, mentre il partito del presidente sembra sempre più forte. Martedì a Bruxelles ci sarà un nuovo incontro fra il capo di governo serbo e quello di Pristina. Il dialogo in corso da mesi ha avvicinato Belgrado all’Unione europea, e pare aver giovato anche al Partito del progresso (conservatore di fatto), che un sondaggio dà in netto vantaggio su tutte le altre formazioni.
In Kosovo il 3 novembre ci saranno le elezioni locali. Parte dei dirigenti serbi della zona minaccia di boicottarle, dicendosi delusa dalla linea morbida nei negoziati con Pristina. La sensazione, però, è che a questo punto intralciare il percorso dei colloqui sia molto difficile: continuarli conviene a entrambe le parti, tutte e due in avvicinamento alla Ue. Un passo indietro pare poco probabile anche per la forza di Tomislav Nikolic, presidente serbo dal maggio 2012: secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Informer il suo partito è al 41%, seguito al 13% dall’alleato di governo socialista, a cui appartiene il primo ministro Dacic. Impressionante vedere la formazione dell’ex presidente Tadic all’11%: solo un anno e mezzo fa era dato per favorito nella corsa alla rielezione.
In questi giorni a Belgrado è atteso un rimpasto di governo. Uscirà il terzo partito che finora lo ha sostenuto, il più piccolo della maggioranza. Cambieranno 6 o 7 ministri. Non sembra invece destinata a mutare – almeno nel breve termine – la situazione politica complessiva del Paese, che Nikolic pare aver messo su una strada ben delineata. Quella che porta a Bruxelles.
FONTE: Ansa