Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘economia’

Hasan Muratovic è stato primo ministro bosniaco e rettore dell’università di Sarajevo (italiaglobale.it)

Hasan Muratovic è stato il primo capo di governo bosniaco dopo la guerra degli anni ’90. Durante il conflitto era stato ministro degli Interni; tra ’96 e ’97 è stato primo ministro, poi è stato per due anni  vicepresidente del Consiglio d’Europa e per quattro ambasciatore in Croazia. Tra 2004 e 2006 è stato rettore dell’Università di Sarajevo, dove insegna tuttora alla facoltà di Economia. Qualche giorno fa era in Italia per una conferenza organizzata dall’organizzazione umanitaria Intersos. Quella che segue è la trascrizione dell’intervista che gli ho fatto per la trasmissione “Esteri” di Radio Popolare, andata in onda ieri, 29 ottobre.

Tra i temi della conferenza a cui ha partecipato in Italia c’era la prevenzione delle guerre. Quella in Bosnia poteva essere evitata?

Sì, nello stesso modo in cui fermata: con gli attacchi della Nato contro la Serbia, contro le sue infrastrutture, contro il suo esercito. Questo però fu fatto solo dopo 40 mesi di guerra. Il conflitto avrebbe potuto essere fermato subito, ma invece della Nato arrivarono le forze Onu, che si proclamarono neutrali e portarono una pace che non esisteva.

Lei partecipò alla preparazione dei negoziati di Dayton, che posero fine alla guerra. A distanza di 17 anni, come giudica l’accordo che uscì da quei negoziati?

Avrebbe dovuto essere migliore. La parte che riguardava lo stop alle armi funzionò rapidamente ed ebbe molto successo. La parte “civile”, dai diritti umani alla ricostruzione della Bosnia, non ha funzionato bene. Ancora oggi abbiamo problemi nell’applicarla. La struttura del nostro Stato non ha mai iniziato a funzionare. In questi anni si è sviluppata, ma non può funzionare sotto una Costituzione che è stata scritta a Dayton e non è mai stata accettata in parlamento.

Al momento qual è la situazione politica del Paese?

Probabilmente la peggiore dai tempi di Dayton. Abbiamo avuto le elezioni due anni fa. Ci sono voluti 17 mesi per formare il governo, e pochi giorni fa è caduto di nuovo. Anche a livello locale ci sono problemi, dovuti alla Costituzione e alla composizione dei governi locali. Il 13 ottobre ci sono state le amministrative: la maggior parte dei cantoni non è andata alle urne, perché i partiti si sono rifiutati di votare con la legge attuale.

A che punto è il processo di adesione della Bosnia all’Unione europea?

Si è praticato fermato 4 anni fa, a causa dei problemi tra i partiti. Ci stiamo muovendo molto, molto lentamente verso Bruxelles. Eppure il solo modo di risolvere i nostri problemi è entrare nell’Unione. Finchè siamo fuori, non vedo speranze né per la nostra politica, né per l’economia, né per la società. Bruxelles dovrebbe essere più comprensiva con noi, come ha fatto – per esempio – con Bulgaria e Romania. Siamo un Paese molto piccolo, come economia e non solo. Se l’Unione mostra più comprensione, possiamo integrarci velocemente.

Read Full Post »

La crisi greca potrebbe ripercuotersi sui Balcani (pasudest.blogspot.com)

La bufera finanziaria potrebbe travolgere i Balcani. È l’allarme lanciato oggi da Alessandro Merli su Il Sole 24 Ore. Stretti tra le enormi difficoltà della Grecia e i (forti) scricchiolii dell’Italia, i Paesi dell’ex Jugoslavia rischiano di vedersi piovere in testa una nuova tegola: quella della crisi economica.

I timori derivano soprattutto dai forti investimenti nell’area fatti proprio da Atene negli ultimi anni. Buona parte dei sistemi bancari balcanici sono controllati da istituti di credito ellenici: un definitivo crollo dell’economia greca potrebbe avere un pericoloso “effetto domino”. A questo va aggiunto che gli Stati ex jugoslavi crescono a un ritmo inferiore di quello a cui viaggiano gli altri Paesi post-comunisti.

Jadranka Kosor, primo ministro croato, e Thomas Mirow, presidente Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo (2space.net)

Secondo la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers), l’istituto nato 20 anni fa per promuovere le transizioni all’economia di mercato dopo la caduta del Muro, a fine 2011 i Balcani faranno segnare un +2,3%, contro il +4,6% di Russia, Est Europa e Caucaso. Non tutto fa pensar male, però: la stessa Bers prevede che nel 2012 la fascia compresa tra Slovenia e Macedonia crescerà del 3,6%, a fronte di un rallentamento delle altre economie ex comuniste.

“Un’escalation della crisi dell’Eurozona porrebbe seri rischi alla crescita della regione”, avverte Erik Berglof, capo economista della Bers. Il recente e improvviso aumento di tensione in Kosovo può far pensare, forse a ragione, che l’ex Jugoslavia ha preoccupazioni ben più grandi. Ma la fragilità sociale e politica dell’area renderebbe drammatica una “banale” congiuntura economica negativa.

Read Full Post »

Il ponte di Mostar, distrutto il 9 novembre 1993 e ricostruito dopo la guerra (islamshia.org)

Tra Abruzzo e Bosnia c’è un ponte. Metaforico, ma reale. L’anno scorso la regione dell’Aquila era stata presente, prima in Italia, alla Fiera internazionale dell’economia di Mostar. Una partecipazione confermata anche quest’anno, con un’aggiunta: il nostro Paese sarà sarà partner ufficiale della manifestazione, che si terrà dal 5 al 9 aprile.

I rapporti tra Abruzzo e Bosnia, facile immaginarlo, sono soprattutto commerciali. In mezzo ci sono poche ore di navigazione. Da tempo le istituzioni regionali hanno avviato una collaborazione con le camere di commercio balcaniche. E ora si sta lavorando per istituire una tratta aerea Pescara-Mostar. Un collegamento che sarebbe importante non solo per motivi economici: a 20 km dall’aeroporto c’è Medjugorje, luogo di pellegrinaggio che accoglie ogni anno religiosi provenienti da tutto il mondo.

Dragan Vrankic, ministro del Tesoro bosniaco, ha consegnato alla Regione Abruzzo il "Timbro d'oro" (sutra.ba)

La cooperazione, però, non riguarda solo economia e trasporti. C’è la sanità, ad esempio: in base a un accordo istituzionale, dieci operatori bosniaci sosterranno stage professionali all’ospedale di Pescara. E poi c’è lo sport. Nel 2017 Mostar vorrebbe ospitare i Giochi del Mediterraneo. Che due anni fa si sono tenuti a Pescara. Probabile che la città abruzzese sostenga la candidatura di quella bosniaca. E possibile che arrivi anche una sponsorizzazione dell’Italia.

L’obiettivo ultimo è “costruire una vera e propria comunità adriatica europea”, ha detto il vicepresidente abruzzese Alfredo Castiglione. E’ stato lui, a fine febbraio, a ritirare il “Timbro d’Oro”: un riconoscimento con cui le istituzioni bosniache hanno premiato la regione italiana “per l’alto e importante lavoro per l’integrazione economica nei Balcani”. Tra Abruzzo e Bosnia c’è un ponte economico. Ma non solo.

Fonti: Ansa

Read Full Post »