Prendi i soldi e scappa, ma non è Woody Allen. Parliamo di Sime Nimac, 34 anni, prete croato sconosciuto fino a pochi giorni fa: fin quando non è stato accusato di aver venduto un terreno della sua ex parrocchia e di essere fuggito non solo (si fa per dire) con un milione di euro, ma anche con una donna sposata, dipendente della banca da cui avrebbe ritirato la somma. L’avventura però è finita presto: il frate è stato individuato grazie al segnale del suo cellulare. Ed è stato arrestato.
Tutto inizia a Baska Voda, cittadina turistica sulla costa croata meridionale. L’arcivescovo di Spalato autorizza la vendita di un terreno per finanziare la ristrutturazione di una chiesa locale. Dell’affare si occupa Nimac: firma il contratto, preleva i soldi e scappa. La stampa lo descrive subito come playboy, amante della bella vita, diviso tra povere parrocchie e oggetti di lusso. Si parla di una Chrysler, di abiti di marca, persino di un piccolo yacht. E della misteriosa bancaria, naturalmente. Notizie che a quanto pare escono dalla bocca dei suoi fedeli, indignati dal tradimento. Può darsi che lo facciano per vendicarsi, o quantomeno che esagerino. Di sicuro fanno felici i giornali croati.
L’epopea, però, finisce in fretta. Nimac viene trovato a Zagabria, 450 chilometri più a nord. Sembra che con lui ci fosse la donna dello scandalo: “una bionda”, scrive qualcuno. L’arcidiocesi di Spalato si scusa “per la giustificata indignazione dell’opinione pubblica e dei cattolici”, e condanna il “comportamento deplorevole di un individuo egoista e insaziabile”. Probabilmente è vero, per carità. Ma in confronto ad alcuni nostri politici, sembra roba da dilettanti.
Fonti: Ansa, Giornalettismo
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