
La sede del governo croato a Zagabria (foto C K Leung, http://bit.ly/RT9dL0)
Il governo croato si avvia a cancellare debiti alla fascia più povera dei cittadini. Il primo ministro di centrosinistra Zoran Milanovic ha approvato un programma che prevede il condono delle cifre dovute per bollette e servizi pubblici, se il proprio reddito personale non supera i 130 euro al mese e quello familiare non va oltre i 330. Ogni persona potrà vedersi abbuonare una somma massima di 4500 euro.
I cittadini coinvolti sarebbero 60mila, e l’operazione dovrebbe costare alle casse pubbliche qualche decina di milioni. Inevitabile pensare che sia una mossa elettorale: è vero che le politiche saranno a fine 2015, ma il centrosinistra è fresco di sconfitta alle presidenziali, dove il suo candidato – il capo dello stato uscente – è stato battuto contro le aspettative. La misura sociale annunciata dal governo potrebbe aiutare a invertire la rotta.
Difficile dire cosa succederà da ora alla chiamata alle urne. Uno scoglio per Milanovic potrebbe essere il referendum che stanno organizzando i cittadini contrari alla privatizzazione delle autostrade. Il terreno più spinoso, però, sembra proprio quello della crisi economica. Il paese è in recessione da sei anni; nel 2015 potrebbe tornare a crescere, ma a tassi bassi. La disoccupazione ufficiale è vicina al 17%. In questa situazione il centrosinistra dovrà sfidare la destra della neo-presidente Grabar-Kitarovic e il movimento civico di Ivan Vilibor Sincic, terzo incomodo alle presidenziali di gennaio.