Vi piacerebbe vincere 56 automobili e quattro appartamenti partecipando ad un quiz televisivo? In Serbia una banda di truffatori ci è riuscita. I 14 imbroglioni, arrestati pochi giorni fa dalla polizia, truccavano sistematicamente il gioco “La nostra auto al nostro telespettatore” grazie a una sofisticata applicazione informatica. A insospettirsi è stata la Lotteria nazionale, tra gli organizzatori della trasmissione in onda ogni sera sulla tv pubblica nazionale Rts.
Per aggiudicarsi la macchina o l’abitazione in palio, il concorrente del programma deve inviare un’offerta via sms. Vince chi propone la cifra più bassa, ma a condizione che nessun altro partecipante metta a disposizione la stessa somma. In tal caso il premio va allo spettatore che indica l’importo immediatamente superiore (purché sia l’unico a farlo). Il capo della gang, ideatore di un software simile per una tv privata, era la chiave della frode. Grazie a lui i truffatori entravano nel server del gioco e riducevano le proprie offerte in modo che fossero sempre le più basse. A ritirare le vincite andavano ogni volta giovani diversi, pagati dai 100 ai 200 euro, per non destare sospetti. Un sistema quasi infallibile. Che però le forze dell’ordine serbe sono riuscite a sbaragliare.
Era il 1990 quando Mike Bongiorno, durante una puntata di Telemike, scopriva una concorrente che leggeva le risposte alle domande sbirciando da degli appunti. La tecnologia ha aperto nuove possibilità a chi vuole imbrogliare: se avesse condotto “La nostra auto al nostro telespettatore”, nemmeno il grande Mike si sarebbe accorto di nulla. Al massimo si sarebbe visto piombare in studio la polizia. E immaginare la sua reazione fa sorridere più del sostanzioso bottino arraffato dalla banda balcanica.