
La miss serba compirà 22 anni il 12 settembre: il giorno della finale di Miss Universo (vanityfair.it)
“C’era una volta un Paese” è la frase che apre Underground, il film-capolavoro di Emir Kusturica che racconta la fine della Jugoslavia. “C’era una volta un concorso di bellezza”, potremmo dire oggi, per introdurre una vicenda che oscilla tra il buffo e l’inquietante. Quella di due ragazze che si incontrano, si fanno fotografare insieme, pubblicano lo scatto su Facebook. E provocano un nuovo scontro tra Belgrado e Pristina.
Anja Saranovic è Miss Serbia. Aferdita Dreshaj è Miss Kosovo. In questo momento sono in Brasile, dove si terrà Miss Universo 2011. La loro foto (con tanto di fascia “ufficiale” addosso) è comparsa sul profilo Facebook di Aferdita. E ha scatenato un putiferio, su internet e non solo. Alcuni giornali di Belgrado hanno parlato di “tradimento” da parte di Miss Serbia. A Miss Kosovo i connazionali hanno ricordato “il sangue versato da migliaia di nostri padri, fratelli e figli per la causa del Paese in tutti questi anni”. E via rinfacciando.

Nel 1926 il Kosovo non esisteva. Miss Kosovo neppure. E Ida Kravanja vinceva Miss Jugoslavia (primorske.si)
Un caos tale che Anja si è sentita in dovere di precisare: “Io appoggio le politiche del mio Paese. Quella foto non significa riconoscere lo Stato del Kosovo. Il Kosovo è Serbia, è la Gerusalemme serba”. Aferdita, per ora, tace. E non ha nemmeno tolto l’immagine da Facebook.
La prima edizione di Miss Jugoslavia si tenne nel 1926. Sospesa tra il ’36 e il ’65, la manifestazione è sparita insieme alla Repubblica Federale. Nel 1996 è nata Miss Serbia e Montenegro; dieci anni dopo è arrivata la secessione di Podgorica, ed è cominciata Miss Serbia. Miss Kosovo è partita nel 1994, ma solo dal 2008 – anno dell’autoproclamata indipendenza – partecipa a Miss Universo. Nel 2009 Marigona Dragusha, modella kosovara, si è classificata seconda. Nemmeno un podio, invece, per Miss Serbia. Ma in questa storia, più che l’invidia, pesa il nazionalismo che non si ferma mai. Neanche di fronte alla bellezza.
Fonti: corriere.it, barimia.info