
Zdravko Kuzmanovic, centrocampista della Serbia. Una sua ingenuità ha provocato il rigore che ha affossato i balcanici
Si apre oggi un capitolo speciale di Balcanews: in collaborazione con la testata La Sestina, seguiremo il cammino “mondiale” di Serbia e Slovenia, le due Nazionali balcaniche che si sono qualificate per Sudafrica 2010. Come sempre in questo blog, cercheremo di restituire uno spaccato di ex Jugoslavia (in questo caso sportiva), senza pretendere di raccontarla esaustivamente. Anche il calcio può dirci qualcosa su ciò che succede oltre l’Adriatico: proveremo a trasmettervi fatti, storie, emozioni che ci aiutino a capire chi sono i nostri “vicini” e come vivono uno degli eventi più seguiti dalla popolazione mondiale.
Finisce con un serbo che esulta. Ma è il Ghana a vincere. Milovan Rajevac, ct delle Stelle Nere, porta a casa la prima vittoria di una squadra africana in questo Mondiale. Un successo meritato, che arriva al termine di una gara non esaltante, come molte di quelle viste finora in Sudafrica.
Il primo tempo scorre via senza emozioni forti. Chi si aspettava una Serbia padrona del gioco rimane deluso. Gli uomini del ct Radomir Antic sono spenti, senza idee, incapaci di avvicinarsi all’area di rigore avversaria. Gli unici brividi per gli africani arrivano dai calci piazzati. Provano a far male due “italiani”: prima l’interista Dejan Stankovic sforna un assist non sfruttato dal centravanti Marko Pantelic. Poi esce di poco una punizione del laziale Aleksandar Kolarov. Più pericolosi i tentativi degli africani, che giocano palla a terra e affondano soprattutto a sinistra, sfornando cross insidiosi respinti con affanno dai serbi. In bella evidenza il gioiellino dell’Udinese Kwadwo Asamoah: dai suoi piedi passano molte azioni d’attacco ghanesi.
La ripresa si apre con un’occasione per parte. Asamoah Gyan, a segno ai Mondiali tedeschi del 2006, spreca in malo modo un contropiede due contro due. Lo imita Milan Jovanovic, che entra in area da sinistra ma svirgola il tiro. E’ uno dei pochi sussulti della Serbia: i balcanici tremano più volte per le incursioni di Andrè Ayew, figlio di Abedì Pelè, giocatore del Torino degli anni ’90. L’occasione più grande arriva al 60’. Su una rimessa laterale, la difesa serba si addormenta e Gyan colpisce di testa: palo esterno. Poi la partita sembra spegnersi. La riaccende Aleksandar Lukovic, difensore dell’Udinese, che si fa espellere per doppia ammonizione a un quarto d’ora dalla fine. Tipico paradosso calcistico: il Ghana inizia a subire gli avversari adesso che sono in inferiorità numerica. Milos Krasic impegna il portiere Richard Kingson con un tiro deviato in angolo. Branislav Ivanovic, stella del Chelsea, sfiora il gol della vita con una bordata da fuori. Ma all’improvviso accade l’impensabile. Su un innocuo attacco degli africani, Zdravko Kuzmanovic colpisce la palla in area con il braccio. Grande ingenuità che costa un calcio di rigore, nettissimo. Lo trasforma Gyan, il migliore in campo. Sempre lui colpisce un palo (il secondo) a pochi minuti dalla fine. Il 2-0, forse, sarebbe stato eccessivo. Ma sull’1-0 c’è poco da discutere.
Finisce con un serbo che si dispera. Kuzmanovic, centrocampista ex Fiorentina, è il primo colpevole di una sconfitta inaspettata per i balcanici. La squadra di Antic ha deluso per tutti i novanta minuti, messa sotto da una rivale più organizzata del previsto. Stasera c’è Germania-Australia, seconda gara del girone D. La prima ha regalato poche emozioni. E una grande sorpresa.
La Serbia mi ha deluso molto a parte Jovanovic. Stankovic è stato impresentabile, così come la coppia d’attacco Pantelic-Zigic. Non voglio infierire su Kuzmanovic.
Spero in una miracolosa ripresa, altrimenti il mio fantamondiale è andato 🙂
Invece la Slovenia ha fatto il compitino, facilitata dal suicidio dell’Algeria, si gioca il passaggio del turno con gli Usa, la vedo dura ma può farcela, è una squadra molto quadrata, con un buon portiere e una fascia destra interessante.